Capo Missione ad Aleppo in Siria, Arthur Lanternier ci parla del suo lavoro e della situazione attuale nella città e nella regione.
Si presenti, chi è ? Qual’è il suo percorso professionale ?
Mi chiamo Arthur Lanternier, ho 25 anni e lavoro per la fondazione SOS Cristiani d’Oriente dal 2018. Sono nato e cresciuto in Italia, a Milano, fino all’età di 12 anni. Dopodiché sono dovuto partire per la Francia per ragioni familiari. Una volta in Francia, un solo desiderio: tornare in Italia ! Dopo aver conseguito la maturità, mi sono iscritto all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Appena laureato, ho deciso di partire come volontario con l’associazione francese SOS Chrétiens d’Orient in Siria per un periodo di 3 mesi nel 2016. In seguito a questa bellissima esperienza, ho lavorato a Milano nel settore bancario prima di impegnarmi per creare la Fondazione SOS Cristiani d’Oriente in Italia. Mi sono licenziato dalla banca in cui lavoravo e mi sono dedicato al 100% a questo nuovo progetto al fianco di Sebastiano Caputo, che è stato nominato presidente dal direttivo parigino.
Qual è il suo ruolo in SOS Cristiani d’Oriente ?
Il mio ruolo nella Fondazione SOS Cristiani d’Oriente è duplice: quello di Capo Missione ad Aleppo in Siria e quello di Responsabile della Cooperazione e dello Sviluppo in Italia. Per questo motivo il mio impegno professionale è metà in Siria e metà in Italia, alterno periodi in Siria e periodi in Italia.
Perché aver deciso di lavorare per SOS Cristiani d’Oriente ?
L’obiettivo di SOS Cristiani d’Oriente è lavorare sul radicamento delle comunità cristiane in Medio Oriente e ricreare il legame tra Orientali e Occidentali. Un obiettivo importante, che mi ha subito convinto. Inoltre, sviluppare un’associazione francese in Italia, il mio Paese di nascita e che sento fortemente “mio” mi rende particolarmente orgoglioso e motivato. Infine, apprezzo molto le modalità con cui l’associazione opera da anni ed è per questo che ho deciso di portare la mia pietra per contribuire a edificare a questo bellissimo edificio, facendolo nascere e crescere qui in Italia.
Com’è la situazione attuale in Siria e particolarmente ad Aleppo dove Lei lavora ?
La Siria, come ben sapete, è in guerra da oltre 8 anni. Una guerra che ha devastato il Paese e causato circa mezzo milione di morti. Questo conflitto ha creato più di 10 milioni di sfollati, sia all’interno del paese che all’estero: 2 milioni in Turchia, 2 milioni in Libano, più di 650.000 in Giordania … Il Paese si è quasi svuotato di tutte le sue forze di produzione. Molte città sono devastate. Aleppo ovviamente, ma anche Homs, Deir Ezzor, Raqqa …
La situazione è purtroppo disastrosa e la guerra, nonostante ciò che viene raccontato dai media, non è finita. Ad Aleppo, ad esempio, la città è ancora occupata ad ovest da vari gruppi terroristici di Al Nusra (ramo siriano di Al Qaeda), Katibet jend Allah, Failaq Al Sham, Al Jabha Al Watanie Iltahrer e molti altri … Quotidianamente sentiamo gli scambi di mortaio e missili tra aree controllate dal governo siriano e quelle in mano ai terroristi. In tante altre città i scontri non si fermano: Mhardeh (leggi l’articolo: https://www.fondazionesoscristianidoriente.it/la-citta-cristiana-di-mhardeh-sta-morendo-lentamente-in-silenzio/), Sqelbiyeh, ecc…
Aleppo è un caso speciale: la guerra è ancora attiva lì, ma si sta svolgendo un’altra guerra, una guerra economica. In effetti, è diventato molto difficile trovare beni di prima necessità, principalmente a causa delle sanzioni internazionali contro la Siria, che vanno a danneggiare soprattutto la popolazione civile. Assistiamo ogni giorno a scene terribili in cui gli Aleppini devono lottare per trovare cibo, acqua, elettricità, gas, gasolio (l’inverno di quest’anno è stato particolarmente rigido ad Aleppo), prodotti igienici.
E i cristiani siriani ad Aleppo ? Come vivono in mezzo a questa duplice guerra economica e militare ?
I cristiani siriani sono inanzitutto siriani e quindi soffrono nello stesso modo dei loro compatrioti. La situazione è difficile, pesante quotidianamente, per tutti.
Ma c’è speranza, in tanti hanno comunque deciso di rimanere in Siria, alcuni anche ad Aleppo. Oggi parliamo di circa 30.000 cristiani che vivono ad Aleppo. Una cifra irrisoria, se la confrontiamo con i circa 160.000 cristiani di Aleppo prima del conflitto. Prima della guerra in Siria, i cristiani rappresentavano circa l’8% della popolazione. Oggi rappresenterebbero solo il 4% (le cifre variano a secondo delle fonti). È una vera epurazione religiosa e culturale che sta accadendo davanti ai nostri occhi. I cristiani sono parte integrante dell’identità siriana e quindi senza di loro, la Siria non potrà mai diventare ciò che è sempre stata: un mosaico etnico e religioso. I cristiani hanno sempre vissuto su queste terre, il loro esodo è quindi un vero strappo e un grande pericolo per l’equilibrio confessionale della Siria.
Qual è l’obiettivo di SOS Cristiani d’Oriente in Siria ? Quali sono i vostri progetti sul campo ?
L’obiettivo di SOS Cristiani d’Oriente è duplice. Il primo è quello di mantenere i cristiani nel loro paese! Vogliamo che abbiano un futuro a casa loro, perché questa è casa loro. La peggiore sofferenza è spesso quella di essere sradicati e persi lontani dal paese di origine. Vogliamo evitarlo al massimo.
Molti cristiani non se ne sono andati e sono determinati a rimanere sulla loro terra. È li che interveniamo! Dobbiamo creare le condizioni necessarie affinché queste persone abbiano la possibilità di rimanere a casa loro.
Ad Aleppo, tre aree principali di lavoro: istruzione, ricostruzione, aiuto di emergenza/donazioni. Grazie ai nostri donatori, abbiamo più di 200 bambini iscritti al nostro centro, dove sono proposte lezioni di italiano, francese, musica e arte ai più piccoli e supporto scolastico a domicilio per accompagnare quelli più grandi nei loro studi.
Siamo anche coinvolti nella ricostruzione di case, in particolare al momento nel quartiere armeno di Aleppo Midan, che è stato particolarmente colpito durante gli scontri degli ultimi anni. Senza dimenticare gli edifici religiosi e i negozi…
Infine, facciamo in modo di aiutare le famiglie isolate particolarmente colpite dalla povertà e gli anziani spesso soli e abbandonati al loro destino, dando loro un sostegno morale, prodotti per l’igiene, pacchi alimentari ecc.
Perché partire come volontario con SOS Cristiani d’Oriente ? Come possono rendersi utili ?
Ho detto poco prima che l’obiettivo di SOS Cristiani d’Oriente era duplice: lavorare sul radicamento delle comunità cristiane in Medio Oriente, ma anche ricreare il legame tra Orientali e Occidentali. In effetti, i siriani si sono spesso sentiti abbandonati dall’Occidente e hanno vissuto molto male questo abbandono. “Perché ci avete dimenticati? Perché volete contribuire alla nostra morte?” Sono le due domande che sento più spesso sul posto …
Il nostro ruolo ora è quello di dimostrare che hanno torto dimostrando loro che non li abbiamo dimenticati e che siamo qui per aiutarli. Ecco perché abbiamo deciso di mandare volontari sul campo per periodi compresi tra 1 mese e 1 anno in modo che tutti possano contribuire al lavoro della fondazione e possano osservare e vivere la realtà sul campo. Ad oggi abbiamo inviato più di 1.700 volontari nei nostri paesi di missione: Siria, Iraq, Libano, Giordania ed Egitto. Non potete immaginare la gioia dei siriani quando vedono dei giovani europei prendersi del tempo, su base volontaria, per aiutarli concretamente sul loro territorio nonostante i pesanti rischi che tuttora sussistono.
Come possiamo aiutare la Fondazione SOS Cristiani d’Oriente ?
Prima di tutto: pregate per noi! È fondamentale, abbiamo bisogno delle vostre preghiere, da dovunque provengano.
Dopodiché, ovviamente, abbiamo bisogno di contributi finanziari per portare avanti tutti i nostri progetti di istruzione e ricostruzione sul campo. La ricostruzione di una casa ci costa circa 5000 euro, dipende dai danni più o meno importanti subiti. Senza il contributo di tutti i nostri donatori non avremmo mai potuto realizzare il lavoro fatto negli ultimi 5 anni. Non esitate a partecipare, anche voi, alla vita e alla sopravvivenza dei cristiani d’Oriente sulla loro terra facendo una donazione sul nostro sito web.
Infine, aspettiamo che dei volontari vengano ad aiutarci sul campo. Spero che molti italiani si uniranno a noi per portare un aiuto concreto nei paesi in cui lavoriamo. Consiglio vivamente questa esperienza di volontariato presso SOS Cristiani d’Oriente perché dà l’opportunità di vivere, realmente e quotidianamente, al fianco delle comunità cristiane più duramente colpite dalla guerra. Credetemi, quello che darete li vi sarà reso centuplicato qui!
Via Meuccio Ruini 31,
00155 Roma
info@fondazionesoscristianidoriente.it
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