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Resistere per non scomparire

SOS Cristiani d’Oriente è l’unica associazione che opera sul campo al fianco delle comunità cristiane a pianificarne lo sviluppo affinché trovino l’opportunità di costruire e pensare ad un futuro migliore lì, dove sono nati e cresciuti.

Sono felicissimo di aver intrapreso questa esperienza di volontariato con SOS Cristiani d’Oriente! Arrivato in Libano ho potuto subito accorgermi della differenza dal Paese in cui vivo… ed è stata una piacevole sorpresa! Le persone sono piene di energia, si respira un’aria di orgoglio e fierezza. Gli edifici mostrano i segni di un passato che sembra non essere mai passato. Il traffico produce un rumore di clacson frastornante: eppure non manca la vita. I primi giorni assieme agli altri volontari sono stati di formazione e presentazione delle attività svolte dall’associazione. Poi a partire da subito abbiamo potuto svolgere le varie iniziative che consistono in: donazioni di pacchi alimentari, igienici (materassi, coperte, cuscini…) e non solo.
Tutte finalizzate ad aiutare le famiglie nella loro terra, poiché esse non hanno esclusivamente bisogno di sostegni economici o materiali, ma hanno soprattutto bisogno di un sostegno morale. Le ferite della guerra sono ancora aperte e la situazione sfavorevole di certo non aiuta a guarirle.

Dalle testimonianze della gente che vive in quelle terre, si può comprendere che le comunità cristiane sono abbandonate sole a quel destino che sembra purtroppo essere inevitabile, quello della scomparsa da quelle aree. SOS Cristiani d’Oriente è l’unica associazione che opera sul campo al fianco delle comunità cristiane a pianificarne lo sviluppo affinché trovino l’opportunità di costruire e pensare ad un futuro migliore lì, dove sono nati e cresciuti. Il cristianesimo rappresenta una realtà presente in quei territori da migliaia di anni. I cristiani d’oriente sono i discendenti di quei primi martiri cristiani ed è ciò che rende più forte la loro capacità di resistere!

La nostra presenza ridona speranza agli ultimi, ai dimenticati, e non solo, restituendo anche a noi europei la speranza per un avvenire migliore. Per rendere meglio l’idea desidero raccontare questo episodio: un vecchio signore perse l’uso delle gambe durante la guerra, che lo aveva segnato emotivamente ed egli non nutriva più nessuna speranza nel futuro. Ci disse: “Già il fatto di vedere voi qui, vuol dire che c’è speranza”. Questa è ciò che significa la nostra presenza in Libano! La nostra presenza rappresenti una nuova speranza, forte dimostrazione che ci sono ancora giovani europei che non scordano le proprie origini e mostrano di non dimenticarsi dei loro fratelli cristiani d’oriente.