Il Pakistan non è sotto i riflettori dei massmedia eppure il destino della sua minoranza cristiana (tra l’1 e il 2 per cento della popolazione) dovrebbe interessarci, in un Paese dove le condizioni di vita precarie sono favorevoli allo sviluppo del integralismo religioso.  

Molti di loro lavorano di padre in figlio per conto di un proprietario terriero che, per ricompensa, offre alloggio alle loro famiglie.  Pertanto i salari sono bassissimi e consentono a malapena di sopravvivere, e qualora diventassero improduttivi per via dell’età o di una malattia, devono rimborsare i loro giorni d’assenza altrimenti vengono espulsi senza mezzi termini.

SOS Cristiani d’Oriente ha già versato quanto necessario per portare a termine la costruzione di una quarantina di case a Faisalabad e allo stesso tempo partecipa alla ricostruzione di due chiese a Karachi. Oggi la missione prosegue a distanza per l’acquisto di un terreno e la costruzione di nuove case.