Quello stesso giorno, mentre una pioggia di colpi d’artiglieria si abbatte senza su altre città siriane, i ribelli armati lanciano quaranta tonnellate di esplosivo su un ospedale di Aleppo. Piccoli manifesti vengono affissi fuori dalle parrocchie per annunciare i morti, insieme ai racconti della carneficina che circolano nel quartiere. E’ il chiaro messaggio di alcune potenze straniere: in Siria viene importato un conflitto religioso in una società dove le religioni vivevano in pace, destabilizzando uno degli esempi più riusciti di coabitazione del Vicino e Medio Oriente.

Di fronte a queste violenze SOS Cristiani d’Oriente decide di non abbandonare i siriani

A partire da giugno 2015, vengono aperte delle sedi permanenti  in tutto il Paese che accolgono, per tutto l’anno, i primi volontari. Le necessità sono reali e innumerevoli, la situazione allarmante e le azioni non sembrano mai abbastanza. Eppure l’obiettivo rimane sempre lo stesso: difendere il destino dei siriani al fianco dei siriani.