Benvenuti nel malsano labirinto di vicoli di argilla, deformati dal passaggio dei carri della spazzatura. Sei al Cairo, a Ezbet El Nakhl. Qui gli straccivendoli vivono tra i rifiuti, di generazione in generazione. I bambini non fanno eccezione e seguono i loro genitori tutto il giorno nelle pile di rifiuti. Giocano su questi mucchi di immondizia putrefatta, dove ratti e microbi brulicano.
“Ho avuto un figlio maggiore che è morto. Così ho fermato la scuola di Chenouda per aiutarmi nel mio lavoro, per guadagnarmi da vivere. Se volessi che andasse al college, mi costerebbe un sacco di soldi’’.
Padre di un piccolo straccivendolo
L’80% dei 20.000 straccivendoli di Ezbet el Nakhl è cristiano. La loro giornata inizia all’alba, verso le 4 del mattino. Gli uomini partono con i loro figli in carri trainati da asini per esplorare le strade del Cairo e riportare la spazzatura che raccolgono nelle strade. Poi tornano qui e il lavoro inizia per tutta la famiglia. Donne e bambini ordinano la spazzatura nei loro capannoni, mentre gli uomini li riciclano secondo la loro natura: plastica, carta, metallo o compost. Lavorano tutti sul pavimento, in mezzo a mucchi di spazzatura, mani e piedi scalzi. Gli operai non indossano nemmeno maschere e respirano vapori e micro particelle di plastica fusa per tutto il giorno. In queste cabine, sotto il caldo sole di un luglio al Cairo, si può arrivare fino a 60 gradi. Tuttavia, i volontari sono sconvolti dalla gioia che regna tra gli straccivendoli. “In mezzo a spazzatura, polvere, carri, asini, l’odore insopportabile, ricordo soprattutto il sorriso raggiante delle donne, le esplosioni di gioia degli uomini che guardano assiduamente la Coppa del Mondo di fronte ai piccoli televisori, e le risate dei bambini che corrono verso di noi gridando ‘what’s your name?’ così come hanno imparato a scuola.’’ Morgane, volontaria in Egitto.
Come disse suor Emmanuelle proprio quando scrisse: “Il mistero del cuore dell’uomo: il più soddisfatto chiede sempre di più, i nostri finanzieri perdono il sonno; il più povero si accontenta del suo alloggio, i nostri calzolai e straccivendoli cantano!’’
Mentre è impossibile sradicare il lavoro di questi bambini, è essenziale dare loro accesso minimo all’istruzione. SOS Cristiani d’Oriente lavora in questa direzione per i bambini del distretto, dove oltre cinquemila famiglie vivono in condizioni deplorevoli. Le risorse destinate all’istruzione, alla salute e all’ambiente sono instabili perché sono divise in due governatorati (quello del Cairo e quello di Kaliubya). Più del quindici per cento degli abitanti di questa baraccopoli ha meno di cinque anni. Ci sono tre scuole elementari pubbliche e la capacità di un’aula è di settanta bambini.
Duemilatrecentoventicinque bambini di Ezbet El Nakhl stanno ancora aspettando di essere scolarizzati. Nel 2017, su richiesta di Suor Maria della congregazione ortodossa delle Figlie di Maria, SOS Cristiani d’Oriente ha finanziato l’acquisto di un terreno edificabile, fino a 125.000 euro. Nel 2018, l’associazione desidera sostenere i bambini di Ezbet El Nakhl fino a 500.000 euro per la costruzione della scuola e le spese di fornitura.
La costruzione della scuola costa 782.785 euro, le forniture 118.540 euro.
Una donazione di 35 euro finanzia un metro quadrato di muro, la scuola ha bisogno di 3600 metri quadri o di 126.000 euro.
Via Meuccio Ruini 31,
00155 Roma
info@fondazionesoscristianidoriente.it
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