
In cosa consiste il progetto
Il percorso intrapreso per raggiungere Smakieh da Amman è piantato nel mezzo del deserto. Centoventi chilometri sotto un sole di fuoco che batte sulla sabbia, un orizzonte trasparente a 360 gradi e alcuni venditori beduini di frutta e verdura lungo un’autostrada accidentata. Un’ultima curva e infine, Smakieh!
Le sue due chiese, melchita e latina, i suoi piccoli negozi e la sua scuola servono come luoghi di incontro per i suoi duemila abitanti. Ma il tasso di disoccupazione giovanile è particolarmente alto e la fuga di famiglie verso la capitale o all’estero ha considerevolmente impoverito l’economia del villaggio.
Per arginare la partenza dei giovani e rilanciare l’attività economica del villaggio, SOS Chrétiens d’Orient scommette sul futuro e investe a lungo termine.
Padre Vito, sacerdote greco-melchita cattolico
‘In cinque anni quasi tutte le coppie che si sono sposate a Smakieh hanno lasciato la città perché non riuscivano a trovare lavoro. Voi siete la risposta alle mie preghiere.’’
A giugno 2016, la Missione giordana di SOS Chrétiens d’Orient ha deciso di rafforzare la sua presenza e attività in questo villaggio. All’inizio, l’azione dei volontari era di carattere sociale. Ogni giorno venivano impartite lezioni di inglese alle piccole sezioni della scuola parrocchiale, con l’obiettivo di espandere rapidamente questo insegnamento a tutti gli studenti. Inoltre, i volontari hanno stabilito un inventario dei bisogni di queste famiglie cristiane in difficoltà, fornendo loro supporto morale in attesa dell’opportunità di istituire un sistema medico permanente.
Da marzo 2017, la missione sta implementando progetti di ripresa economica. Questi ultimi sono mirati e fanno parte di un piano strategico di sviluppo economico per consentire ai giovani cristiani di rimanere a Smakieh. Nel giro di pochi mesi, volontari giordani, traduttori iracheni e volontari francesi hanno contribuito a rinnovare o creare un’unità di produzione di formaggi (Mansaf), un parrucchiere, una allevamento di maiali e un caseificio. Hanno anche permesso l’installazione di una recinzione in un uliveto di un contadino i cui vicini musulmani, attraversando il campo con i loro veicoli, danneggiavano gli ulivi.
SOS Chrétiens d’Orient ha anche finanziato un impianto di depurazione dell’acqua per fornire l’accesso all’acqua potabile che consente loro di percorrere non più di 16 km per acquistare l’acqua dal villaggio musulmano di Al Qasr.
Anche il finanziamento dello scuolabus ha migliorato le loro vite. Questo è stato un enorme aiuto per le persone che, a tutti i costi, combattono per rimanere sulla loro terra. Con 6.800 euro, il piccolo villaggio di 2.000 abitanti si è decisamente girato verso il futuro.
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