
In Libano la miseria non colpisce solo le comunità rurali isolate, ma estende la sua ombra al cuore della capitale. Nei quartieri popolari come quello di Bourj Hammoud si accumulano mucchi di spazzatura, l’inquinamento è soffocante, gli edifici malsani fiancheggiano le aree industriali dismesse.
Tradizionalmente occupato dalla comunità armena, che vanta strade dei suoi colori rosso, blu e arancione, questo quartiere ha recentemente accolto molti cristiani in fuga dal loro paese in guerra. È qui che i volontari di SOS Cristiani d’Oriente visitano le famiglie più bisognose, cercando di rispondere ai loro bisogni impellenti, ma anche per ascoltare la loro testimonianza, condividere momenti di convivialità e portare loro il sostegno delle famiglie italiane.
Tutte queste famiglie hanno molto da insegnarci, per tenacia, per sete di conoscenza e rigore personale, amore familiare la cui gioia permette di superare le difficoltà materiali … Tra questi, la storia della famiglia Aboulapoudian si trova nel crocevia delle comunità più rappresentate di Bourj Hammoud e dei loro tragici destini. Archo e Katchig Aboulapoudian, hanno tre figli: Kevork, Vrej e Sevag, rispettivamente di 7, 5 e 4 anni. Entrambi di origine armena, Archo, libanese, è partita per unirsi a suo marito, siriano, ad Aleppo, dove la famiglia è rimasta fino al 2011. Con la guerra, hanno interrotto le loro visite alla famiglia di Katchig per evitare di esporre i loro figli alla violenza. Meccanico di professione, Katchig ha poi provato, come migliaia di altri, a trovare lavoro a Beirut.
Per fornire istruzione ai loro tre figli, la famiglia si era profondamente indebitata. Nonostante la sua situazione precaria e le difficoltà nel provvedere ai propri bisogni, Archo Aboulapoudian ha accolto i volontari con la generosa ospitalità di chi non ha niente ma condivide tutto. Kevork, Vrej e Sevag sono stati entusiasti di questi nuovi compagni di gioco, ai quali hanno confidato i loro sogni e le loro passioni. A Kevork piace molto leggere, specialmente la storia degli eroi nazionali armeni come Saint Vardan Mamikonian, difensore del cristianesimo armeno contro i sassanidi e David de Sassoun, vincitore dei turchi. In assenza di un patrimonio materiale, l’identità e l’orgoglio armeno sono un patrimonio culturale e spirituale a cui i giovani di Bourj Hammoud possono fare riferimento. Vrej, altrettanto studioso, preferisce la matematica e il calcio e vorrebbe avere un taxi quando sarà grande. Suo padre ha iniziato ad insegnargli i rudimenti della meccanica.
L’aiuto che possiamo dare a queste famiglie è molto poco paragonato ai loro immensi bisogni ma, come ci dicono, sanno che le famiglie francesi pensano a loro, vogliono aiutarli, anche puntualmente, e pregare per loro, scaldargli il cuore
Siete voi, in Europa, che oggi con le vostre donazioni regalate un sorriso raggiante a questi bambini. Aiutaci a diffondere questa gioia anche domani, alle famiglie più povere del Libano.
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